2c - scuola primaria "Rovani"- Sesto San Giovanni - 20 novembre 2007

Ciao a tutti!

Vi aspettiamo alle scuole Parco Nord Milano, da dove partiamo, attraversando diversi prati e un ponte, per arrivare allo stagno vecchio.

Voi venite con me, e subito ci presentiamo: io sono Alessandra!

Vi racconto la storia di questo Parco, di come è nato, e che qui trent'anni fa c'erano fabbriche e tutto era diverso.

Anche lo stagno, così come i prati ed i boschi, è stato creato dall'uomo, e insieme proviamo ad immaginare come: scavando una buca, mettendo uno strato che non faccia passare l'acqua, immettendo acqua, piantando specie vegetali... e gli animali? Loro sono venuti da soli!

A scuola avete ipotizzato che cosa aspettarvi nello stagno:

- tartarughe
- pesci
- anguille elettriche
- cigni

Dopo una veloce merenda proviamo allora ad avvicinarci, osservando il laghetto con attenzione, per verificare se ciò che avete ipotizzato ci sia, e scoprire altro.

Nell'acqua si intravedono pesci piccoli e grandi...

... anche due pesci rossi!

Attraversiamo anche un bosco intricato e ci trasformiamo in veri e spericolati esploratori!

Osserviamo attentamente il laghetto anche dall'altra sponda.

Alla fine torniamo al nostro cartellone, ed ecco le modifiche:

- togliamo cigni e anguille
- aggiungeremo gallinelle d'acqua e germani, canne, tife
- abbiamo verificato che ci sono tartarughe (ne abbiamo vista una molto infreddolita fuori dall'acqua!) e pesci

Queste due specie come saranno arrivate? perchè i pesci non possono camminare, volare o saltare fuori dall'acqua! e queste tartarughe... sono americane!

Lo intuite, sono state portate dall'uomo, che per vari motivi ha buttato dei pesci nello stagno, magari pensando di poter pescare, o perchè si era stufato del pesce rosso, e ha abbandonato tartarughe, magari pensando di regalargli la libertà.

In questo ambiente non loro, questi animali, molto carnivori, mangiano larve di insetti, uova e girini di rane e rospi... e lo stagno si impoverisce.

Inoltre le tartarughe sono abituate a climi più caldi, e d'inverno vanno in un letargo non naturale e spesso non si risvegliano più.

Ci spostiamo ora ad un altro stagno, per raggiungere il quale prima scaliamo, poi rotoliamo!

Ecco il nuovo stagno: chi trova le differenze?

C'è più luce, c'è una fontanella, ci sono alghe sul fondo, non si vedono pesci né tartarughe, non ci sono alberi intorno.

Bravi.

Questo è uno stagno più giovane. Qui non vennero messe nemmeno le piante... e come saranno arrivati i semi che hanno fatto nascere queste? Lo indovinate! Con il vento!

Siete stanchi, ma abbiamo quasi finito.

Per la prossima volta vi chiedo di aggiungere al cartellone gli animali che abbiamo visto e di prepararvi, perché in primavera lo stagno si ripopolerà... se le tartarughe non mangeranno tutto! ma lo verificheremo.

Arrivederci e buon inverno!